Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Percorsi di scoperta

Turismo, eco sostenibilità e socializzazione. Intervista a Luciano Vincenzi sul futuro del cislismo Uisp in Emilia-Romagna

I centri estivi di ciclismo Uispdi Alessandro Trebbi


da Area Uisp n. 14

Quale disciplina sportiva meglio del ciclismo può coniugarsi col tema del viaggio, della natura, dell'esplorazione e della convivenza in armonia con l'ambiente circostante. La Lega ciclismo Uisp Emilia-Romagna e il suo vulcanico presidente Luciano Vincenzi da anni si muovono in questo senso, per sensibilizzare gli sportivi, l'opinione pubblica e le istituzioni sulla salubrità di tutti i tipi di "viaggio" in bicicletta. È proprio il presidente della Lega ciclismo regionale che ci spiega risultati e obiettivi, priorità e azioni del movimento ciclistico Uisp sul nostro territorio, prendendo esempio dalla "sua" realtà di Modena ma estendendo il discorso a tutta la regione e oltre.

Vincenzi, quali sono le linee guida della Lega ciclismo Uisp nei confronti del viaggio e di chi vuole utilizzare la bicicletta come "strumento" di benessere e scoperta?
"La nostra Lega, sia a livello territoriale che regionale, ha da sempre posto al centro della sua attività sportiva una fondamentale priorità, rappresentata da un'attività rivolta a tutti i cittadini che ricercano nella pratica motoria il benessere fisico. Quella del ciclismo è un'esperienza che pone il singolo individuo a contatto con la natura e col viaggio, in una palestra a cielo aperto che crea momenti di vero e sano relax e di ritrovato senso di libertà. Una libertà che si può assaporare sia in solitudine che condividendola con altre persone, in un viaggio che può essere di pochi minuti come di alcuni giorni ma che in entrambi i casi può rappresentare una vera e propria gioia".

La Lega ciclismo ha mostrato grande attenzione anche per i più piccoli. Ci racconti come la Uisp riesce a coinvolgere e fa pedalare i giovanissimi.
"Ponendo come basi le precedenti considerazioni, è nata da alcuni anni l'esperienza rivolta ai giovani e ai giovanissimi che vede la Lega ciclismo Uisp impegnare le proprie capacità organizzative per gestire momenti di aggregazione e di socializzazione. Momenti inseriti in un progetto in cui di fatto siamo attivi nelle scuole, nei comuni, nei centri e nei campi estivi itineranti in bicicletta. All'interno di questi progetti si collocano gli aspetti sportivi, legati all'uso della bicicletta, unitamente alle opportunità di scoprire il nostro territorio e la sua storia. È importante evidenziare il percorso di indipendenza e di autostima che si ingenera nel giovane a contatto con un mondo nuovo, completamente diverso dalla quotidianità della città, della scuola e della famiglia. Vivere in viaggio a contatto con altri ragazzi e ragazze, anche di diverse etnie, accelera il processo di crescita personale e di convivenza civile. E scoprire luoghi e storie al ritmo lento di una bella biciclettata è un'esperienza che coinvolge e appassiona".

Come coniuga invece la Uisp la vena escursionistica dei suoi ciclisti?
"Questo è un argomento di stretta attualità che apre una serie di ampie opportunità per la nostra associazione e per i nostri associati. Da un lato stiamo ritornando ad essere 'padroni del nostro tempo libero' perché sempre più la vita si allunga e si amplia di conseguenza la ricerca di interessi nuovi e gratificanti. Da un altro lato i danni provocati dall'uomo sulla natura hanno generato una sempre più convinta presa di coscienza degli aspetti legati alla salvaguardia dell'ambiente: una difesa dell'ambiente legata anche a comportamenti come il ricorso alle energie alternative, la riduzione del traffico automobilistico e di conseguenza la scoperta di una mobilità sostenibile, dove l'uso della bicicletta gioca un ruolo determinante. Con un'intensa attività promozionale la Lega ciclismo Uisp vuole intercettare queste nuove esigenze che si intrecciano, proseguendo nell'esperienza delle Pedalate Verdi e delle Pedalate Rosa, che negli ultimi anni hanno portato centinaia di persone a percorrere alcuni itinerari ciclistici di indiscusso valore paesaggistico e culturale. Abbiamo fatto pedalare le nostre comitive (ovviamente ad andatura turistica) sulle ciclabili del Mincio sino al Garda, sulle ciclabili del Po sino alla sua foce, sulla ciclabile del fiume Adige, li abbiamo portati a Riva del Garda e a Trento, hanno pedalato sulle colline romagnole e marchigiane da Bertinoro a Gradara e nella 'dantesca' Gola del Furlo. Questo modo di interpretare la bicicletta ha riscontrato il gradimento dei partecipanti, tra i quali spicca la notevole presenza di molte donne, che stanno dando linfa vitale al movimento del nostro cicloturismo. A questa realtà si affianca anche la presenza della Uisp nel tavolo di confronto aperto con la Regione Emilia-Romagna in materia di collaborazione con gli enti preposti alla gestione dei Parchi regionali, delle oasi protette e delle oasi faunistiche".

La Lega ciclismo, la viabilità, le istituzioni: che richieste ha fatto e che risultati ha ottenuto la Uisp per migliorare la mobilità?
"In questi anni abbiamo cercato un continuo confronto con le istituzioni comunali e provinciali per portare avanti il discorso legato alla viabilità e alla mobilità. Chiediamo alle istituzioni, pur essendo consapevoli delle difficoltà finanziarie dovute ai tagli effettuati dall'attuale governo, una politica decisa sulla viabilità e sulla mobilità, che si leghi alle promesse fatte e che dia priorità ad esigenze pressanti e inderogabili. Per far capire cosa intendo, parlo di alcuni esempi sul nostro territorio: da troppi anni la ciclabile da Modena a Mirandola è ferma a Bastiglia (e la Provincia non ha mai risposto alle proteste, alla raccolta firme e alle sollecitazioni di tanti cittadini). A Reggio Emilia hanno il ponte di Calatrava e a Modena abbiamo il 'CalaSitta', un ponte ciclabile sulla via Emilia percorso da dodici persone al giorno. E intanto le 1800 persone che giornalmente fanno a piedi o in bici il cavalcavia che collega Piazzale Bruni a via Canaletto (ovvero il centro all'area nord) devono affrontare un vero percorso di guerra tra auto, autobus e filobus. Questo cavalcavia è il più usato a Modena ma è l'unico senza una ciclabile che possa dare sicurezza ai ciclisti. Questo è solo un esempio di quali siano le priorità Uisp, assieme a una richiesta di collegamento, questo in tutte le città, tra le varie ciclabili urbane ed extraurbane per creare una vera tangenziale ciclabile che incentivi l'uso della bicicletta come alternativa reale all'auto. Come Uisp a Modena ci siamo impegnati direttamente per la salvaguardia e la manutenzione di alcune ciclabili, con la fattiva collaborazione della polisportiva Olimpia di Vignola per la pulizia del percorso Modena-Vignola e con l'impegno della Lega ciclismo e dei volontari del quartiere per gli interventi di pulizia sulla ciclabile Modena-Bastiglia. La speranza ora è quella che le istituzioni possano ragionare nel dare continuità a progetti utili e indispensabili, ma fermi da troppo tempo".

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